Chi sono

appassionato dalla radio sin da bambino, già da quando avevo 6 anni giocavo con l'elettronica imitando mio babbo, che si dilettava nella costruzione di piccoli circuiti elettronici. La passione cominciò poi quando lui mi disse che potevo costruire una radio senza usare le pile.

Lo guardai un po' in modo strano, e gli chiesi il motivo. Mi spiegò che esiste un cristallo (Galena) in grado di rivelare i segnali radio e che bastava una bobina, un condensatore variabile, questo cristallo ed una cuffia telefonica per sentire la radio.

Non ci credevo ma volli provare. Trovai un nucleo di ferrite, preso chissà dove, e ci avvolsi 60 spire di filo di rame smaltato da 0.5 mm e così preparai la bobina. Trovai tramite amici anche la cuffia telefonica ed il condensatore variabile e provai a saldare il tutto come mi aveva spiegato il babbo. Macchè, non sentivo nulla. Deluso, mollai lì tutto ed andai a giocare a nascondino con i miei amici.

La sera provai a rimettermi la cuffia, attaccai un filo alla bobina a mo' di antenna, buttandolo fuori dalla finestra, e, dal lato opposto della bobina attaccai un altro filo, legato ad una fontanella che c'era fuori di casa. Funzionava. Eccome se funzionava. Tenni su quelle cuffie sdraiato sul letto, risvegliandomi la mattina successiva con le cuffie ancora addosso.

Le letture, oltre a Topolino, erano Nuova Elettronica e CQ Elettronica. E su Nuova Elettronica c'era un progetto per una microspia in FM. Componente introvabile: il microfono piezoelettrico. Ma a Querceta si trovava anche quello, alla bottega del Paganucci, che riparava le televisioni. Il fornitore dei componenti era PFZ, dove la Mariella, ormai scomparsa qualche anno fa, preparava minuziosamente i componenti dalla lista scritta a mano che gli portavo. Partivo, con la bicicletta, ed andavo da PFZ.

La microspia funzionava egregiamente, c'era un compensatore con cui regolare la frequenza. Non avendo un frequenzimetro mi recai da Massimo, un laboratorio di elettronica vicino a casa mia, e mi mise a posto la frequenza con un cacciavite di plastica. Fantastico, sentivo la mia voce nella radiolina.

Da allora la passione per la radio è andata oltre modo avanti, passando dal primo apparato CB fino a quello più sofisticato con cui contattavo la Nuova Zelanda (di cui conservo gelosamente le QSL).

Poi il primo corso per la patente di radioamatore. Ma a quell'età pensavo di più al resto che alla radio, ed è stato che 20 anni dopo quel corso ho preso la patente, grazie all'ARI sezione Versilia. Unico patentato del mio corso, ho dedicato sempre più interesse verso la meteorologia dopo la tragica alluvione in Versilia del 1996, evento che ci ha ferito gravemente ma dal quale ci siamo rialzati.

Oggi, affinchè si possano prevenire simili disgrazie, contribuisco con questo sito, sperando che possa essere di pubblica utilità.

Grazie per essere qui.

73 de Paolo IZ5NGF